Questa mattina una delegazione del Coordinamento per la democrazia costituzionale-Cdc (ex Comitato per il No nel referendum del 4 dicembre 2016) ha depositato in Cassazione a Roma il titolo della proposta di legge di iniziativa popolare per modificare l’attuale legge elettorale, quella con la quale gli italiani andranno a votare il prossimo 4 marzo.
Tra gli altri – si legge in una nota – erano presenti: Alfiero Grandi, Massimo Villone, Giovanni Russo Spena, Enzo Paolini, Mauro Beschi, Vincenzo Palumbo, Franco Argada, Cesare Antetomaso, Felice Besostri, Franco Russo, Paolo Palma, Antonio Caputo, Antonio Falomi

Servono 50mila firme per presentarla in Senato

Il titolo della proposta di legge depositato oggi recita: «Modifiche alla legge elettorale (165/2017) per consentire agli elettori di scegliere direttamente i deputati e i senatori da eleggere in proporzione ai voti ottenuti; previsione del voto disgiunto nel rispetto della differenza di genere; garanzie di correttezza, trasparenza, democraticità nella selezione delle candidature in attuazione dell’art 49 della Costituzione». Occorrono 50mila firme affinché la pdl possa essere presentata in Senato, dove il regolamento prevede che entro tre mesi le leggi di iniziativa popolare vengano esaminate e discusse.
La proposta fa parte del pacchetto di tre iniziative di legge: 1) modifica dell’articolo 81 della Costituzione per eliminare la modifica che ne è stata fatta nel 2012; 2) modifica radicale della legge «definita propagandisticamente buona scuola»; 3) modifica della legge elettorale vigente.

Grandi: questa legge tra i fattori principali dell’astensionismo
«Questo – spiega Alfiero Grandi, sindacalista, ex sottosegretario all’Economia nel secondo governo Prodi e vicepresidente del Coordinamento Democrazia – è solo l’atto iniziale di una campagna di raccolta firme che ha l’obiettivo di cambiare il Rosatellum che è stato fatto passare con ben otto voti di fiducia impedendo ai parlamentari di esaminarlo». Grandi ha sottolineato come l’approvazione di questa legge elettorale sia una delle tante conferme della gravità di un Parlamento senza autonomia perchè sostanzialmente nominato dall’alto e non scelto dagli elettori. E ha aggiunto: «Una legge elettorale come questa, che per causa del voto congiunto non consente ai cittadini di scegliere i propri candidati, è uno dei fattori principali del tanto temuto astensionismo alle prossime elezioni, di cui solo ora i partiti e le istituzioni si preoccupano», ha aggiunto Grandi.

Avvocati «Antitalikum»: iniziativa che integra azioni davanti ai tribunali 
Presente questa mattina in Cassazione anche Felice Besostri, Coordinatore degli Avvocati Antitalikum: «Questa iniziativa – ha detto completa ed integra le iniziative davanti ai tribunali e da altri soggetti, in quanto le iniziative giudiziarie non sono mai alternative a quelle politiche. Scegliere la raccolta di firme su un disegno di legge popolare e credere nella Costituzione e nello Stato di diritto sono scelte politiche».

ARTICOLO PUBBLICATO SU IL SOLE 24 ORE DI VENERDI 19 GENNAIO