“La scomparsa di Massimo Scalia lascia un vuoto incolmabile”
Dichiarazione di Alfiero Grandi, vice Presidente del CDC
La morte di Massimo Scalia lascia un vuoto improvviso incolmabile.
Professore di fisica competente, ambientalista convinto, un lungo sodalizio con Gianni Mattioli. Sono onorato di avere lavorato con loro nella preparazione del referendum sul nucleare del 2011. Massimo Scalia è stato sempre un ancoraggio sicuro di un ambientalismo, che non si accontentava di declamare, ma si faceva carico di realizzare gli obiettivi possibili nel percorso storico che ha portato oggi ad una maggiore consapevolezza della grave questione climatica, che per affermarsi ha bisogno di scienziati coraggiosi dello spessore di Massimo Scalia.
Un amico carissimo, una persona sempre disponibile ad un impegno disinteressato, come quando ha accettato di fare il direttore scientifico dell’Osservatorio sul PNRR-transizione ecologica (promosso anche dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale) a cui dava la certezza di fare affermazioni fondate, perché era sempre pronto a correggere e precisare anche gli amici più cari.
Caro Massimo mancherai moltissimo ai tuoi familiari e a tutti quelli che hanno lavorato con te, in una fase in cui la tua intelligenza e competenza sarebbe indispensabile di fronte ad evidenti arretramenti di responsabili politici nella consapevolezza della crisi ambientale, al punto che il Ministro che dovrebbe difendere l’ambiente ignora perfino l’esito del referendum sul nucleare che l’ha bocciato (grazie anche al tuo contributo) e forse costringerà l’Italia a respingerlo per la terza volta.
Roma, 13 dicembre 2023