Sono passati 10 anni da quel 3 ottobre 2013 quando 368 migranti furono lasciati morire in mare. Ma la strage non si è mai fermata. Anzi, le vite perdute si sono moltiplicate a causa delle scelte disumane dei governi europei e della Ue. Le nostre parole di denuncia si sono ormai consumate.
Per questo affidiamo il ricordo delle vittime di allora e di quelle di adesso alle famose parole di Thomas S. Eliot:
“Fleba il fenicio, morto da quindici giorni,
Dimenticò il grido dei gabbiani, e il flutto
profondo del mare,
E il guadagno e la perdita.
Una corrente sottomarina
Gli spolpò le ossa in sussurri. Mentre affiorava e affondava
Traversò gli stadi della maturità e della gioventù
Entrando nei gorghi.
Gentile o Giudeo
O tu che volgi la ruota e guardi
nella direzione del vento
Pensa a Fleba, che un tempo
è stato bello e ben fatto al pari di te.