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Riaffermare la centralità della Sanità pubblica: il Cdc aderisce alla manifestazione del 24 giugno

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (Cdc) aderisce alla manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma domani, per il diritto alla salute e la salvaguardia del sistema sanitario pubblico. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa di adesione, diramato oggi dalla Presidenza del Cdc.

 

La Costituzione afferma che la salute è un fondamentale diritto delle persone. In questi decenni la riduzione dei finanziamenti, i contesti regionali, le politiche sanitarie differenti, le diseguaglianze sociali, gli squilibri territoriali hanno minato questo diritto.

Questa mutazione inaccettabile è conseguenza della crescente privatizzazione della sanità pubblica.

Il diritto alla salute ha bisogno di un servizio sanitario nazionale pubblico che garantisca assistenza e cura gratuite, finanziate dallo Stato, uniformi in tutta l’Italia, per tutte e tutti, senza alcuna distinzione.

Dopo la pandemia il SSN è drammaticamente peggiorato a causa di privatizzazioni, aumento dei costi per i cittadini, chiusura di strutture ospedaliere e territoriali, fuga verso il privato del personale pubblico, tempi di attesa inaccettabili per prestazioni diagnostiche e terapeutiche, pesante ritardo delle strategie di prevenzione.

Questo governo punta a definanziare il SSN (DEF), mentre ne andrebbero sviluppate tutte le potenzialità.

I tagli lineari, i tetti alla spesa, le politiche fiscali che non garantiscono finanziamenti certi e adeguati per incrementare il Fondo Sanitario Nazionale rendono difficile perfino mantenere il livello attuale dei servizi.

Per questo occorrono:

– piano di assunzioni del personale socio-sanitario, che abolisca la precarietà;

– piano per bloccare la “fuga” di medici, dirigenti sanitari e personale del comparto e una rapida conclusione dei contratti nazionali, con adeguamento economico e riconoscimento del ruolo degli operatori;

– adeguamento dell’assistenza socio-sanitaria territoriale e realizzazione di una rete uniforme di servizi decentrati;

– potenziamento della Medicina di emergenza e di quella generale attraverso assunzioni, qualificazione ed incentivazione dei medici;

– gestione pubblica dell’assistenza domiciliare e dei servizi per i non autosufficienti.

Per un finanziamento adeguato della sanità pubblica occorre superare la spesa storica puntando al superamento dei costi del privato a carico dello Stato, superando incongruenze tra servizi e lo stato di crisi in cui lavorano i pronto soccorsi.

La valorizzazione delle professionalità è il capitale della sanità pubblica su cui investire.

Rivendichiamo un sostanzioso rifinanziamento del SSN, superando storture e scelte politiche sbagliate del passato.

L’autonomia regionale differenziata, oltre a minare l’unità e l’indivisibilità della Repubblica (art.5), porterebbe a negare il diritto universale alla salute e alla costituzione di 21 servizi sanitari regionali, accentuando il divario tra regioni ricche e regioni povere, favorendo la migrazione sanitaria sud/nord arrivata a 800.000 persone/anno.

La legge delega fiscale in contrasto con i principi di equità e progressività fiscale (art 53) rischia di ridurre ulteriormente il finanziamento del SSN.

La manifestazione del 24 giugno deve essere l’inizio di una mobilitazione per riaffermare la centralità pubblica nel rilancio del Servizio Sanitario Nazionale.

La Presidenza del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale