Alla Segretaria generale della Cgil
Al Congresso nazionale della Cgil, Bari 22/25 gennaio 2019
Care compagne e cari compagni, state concludendo un avvenimento politico e sindacale di grande importanza per le lavoratrici e i lavoratori, per tutto il paese, per il futuro della democrazia del nostro paese.
Noi guardiamo con interesse e attenzione ai vostri lavori dall’inizio della vostra campagna congressuale e siamo fiduciosi che la conclusione del vostro congresso nazionale metterà la Cgil nelle condizioni di contribuire come in passato ad affrontare le difficili sfide che il nostro paese deve affrontare.
Veniamo da un fin troppo lungo periodo durante il quale i diritti fondamentali e le condizioni di chi lavora sono stati rimessi in discussione, peggiorati, svalorizzati, mentre i giovani non riescono ad avere un futuro di lavoro che ne valorizzi la personalità. Questo periodo, non a caso, si sovrappone alla crisi economica che è durata quasi 10 anni e la stessa troppo modesta ripresa sta di nuovo lasciando il passo a stagnazione e nuova crisi.
Occorre una svolta in Italia e in Europa e per realizzarla il ruolo dei sindacati e della Cgil in particolare è fondamentale.
Senza lavoro, con tutele indebolite, con diritti negati, con il rifiuto dell’accoglienza, con tentativi di negare il ruolo di organizzazioni come la vostra l’Italia rischia un futuro peggiore, una qualità di rapporti e di vita preoccupanti, di cui abbiamo già avvisaglie.
Per parte nostra dopo l’impegno per respingere quella che abbiamo definito una deformazione inaccettabile della Costituzione, oggi vogliamo richiamare l’attenzione sull’esigenza di continuare a mettere al centro dell’iniziativa futura la Costituzione che consideriamo un bene indispensabile per tutte le italiane e tutti gli italiani e dalla quale derivano le possibilità di rendere effettivi diritti fondamentali con le leggi e le concrete politiche dei governi.
La Costituzione è la prima essenziale garanzia per regolare la convivenza e la dialettica sociale, per bloccare derive istituzionali come il presidenzialismo che continua ad essere la tentazione di una parte della destra del nostro paese.
Costituzionalisti, avvocati, giuristi, magistrati, persone che hanno a cuore la Costituzione hanno combattuto con il Comitato per il No per contribuire a vincere il referendum del 4 dicembre 2016, del resto a fianco della Cgil.
Ora gli stessi attraverso il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale vogliono continuare a mantenere un presidio culturale, di competenze, di iniziative a tutela della Costituzione del nostro paese e insieme avviare un’iniziativa volta a democratizzare l’Europa puntando anzitutto sulla centralità e sulla valorizzazione del parlamento.
Per questo guardiamo con grande interesse e con attesa alle conclusioni del vostro congresso che ci auguriamo metterà la Cgil in grado di essere un punto di riferimento essenziale, come in passato, per l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori a sostenere la democrazia italiana e la nostra Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo.
Buon lavoro
Massimo Villone
Alfiero Grandi
Silvia Manderino
Mauro Beschi
Domenico Gallo
Roma, 17/1/2019