Documento dell’Assemblea nazionale del CDC – 24/3/2018

Nella legislatura ormai terminata c’è stato un grave tentativo di manomettere la Costituzione, respinto dalla vittoria del No nel referendum del 4 dicembre 2016. Noi siamo orgogliosi di avere contribuito a questo risultato.

Purtroppo dopo la vittoria del No è stata approvata una legge elettorale nefasta, che il parlamento non ha potuto esaminare ma solo approvare a scatola chiusa con il ricatto di ben 8 voti di fiducia tra Camera e Senato. Voti di fiducia chiesti dal governo Gentiloni che pure aveva dichiarato al suo insediamento che avrebbe lasciato al parlamento il compito di approvare la nuova legge elettorale, salvo cambiare posizione senza alcuna giustificazione, se non quella di favorire questa forzatura.

La legge elettorale con cui abbiamo votato il 4 marzo (rosatellum) è frutto di un accordo di vertice tra Pd, Forza Itala e Lega. E’ una legge che ha impedito ancora una volta agli elettori di scegliere i loro rappresentanti: i parlamentari ancora una volta sono stati nominati dall’alto.

Il risultato del voto ha sconvolto molte previsioni, la Lega ha superato FI e il M5 Stelle è andato oltre il 32 %, il Pd è stato pesantemente punito, la sinistra ha avuto un risultato deludente. L’effetto inizia ad essere evidente con l’elezione dei nuovi Presidenti delle Camere.

Il risultato del voto obbliga il nostro Coordinamento ad insistere nelle iniziative avviate. Le iniziative fondamentali sono la raccolta delle firme per arrivare alla presentazione delle 3 leggi di iniziativa popolare e la preparazione di un movimento forte e culturalmente attrezzato per respingere nuovi attacchi alla Costituzione, per i quali non sono mancati i primi annunci.

Capovolgendo gli slogan usati all’epoca contro il Comitato per il No: è giunto il momento che i gufi tornino in campo.

La Costituzione rimane sotto attacco, dopo che solo il voto popolare del 4 dicembre 2016 ne ha bloccato lo stravolgimento. Purtroppo un Ministro uscente non ha trovato di meglio che proporre che questa diventi una legislatura costituente. È una proposta inaccettabile, sintomo di una confusione politica in cui la mancanza di progetto, l’incapacità, la carente legittimazione delle forze politiche vengono occultate adducendo il falso argomento della obsolescenza della Costituzione. E’ prevedibile che verranno ritentati attacchi per snaturare l’assetto istituzionale delineato dalla nostra Costituzione – fondato sul ruolo del parlamento e sulla divisione dei poteri – verso una deriva presidenzialista.

Chi vuole lo snaturamento della Costituzione ha bisogno di una nuova legge elettorale maggioritaria che mantenga nelle mani dei capi partito le decisioni sui parlamentari da eleggere e restringa la rappresentanza nel solco di un bipolarismo forzato, incapace di esprimere il paese reale.

Di fronte a questo preoccupante quadro tocca al civismo che si è impegnato nella battaglia del 4 dicembre, ai cittadini che vogliono difendere le istituzioni parlamentari repubblicane, tocca a noi, al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, tenere vivi i valori costituzionali.

Siamo consapevoli dei nostri limiti e delle nostre difficoltà, tuttavia siamo una delle poche risorse per contrastare la deriva politica e culturale riproposta dal coloro che intendono disattendere il voto popolare del Referendum del 4 dicembre 2016.

Servono la nostra voce e le nostre campagne.

Per questo assume un ruolo ancora più importante la proposta di legge di iniziativa popolare, su cui stiamo raccogliendo le firme, con l’obiettivo di arrivare ad una legge elettorale che consegni ai cittadini la scelta dei parlamentari e si caratterizzi per un impianto proporzionale, respingendo premi di maggioranza e altre alterazioni della pari dignità del voto dei cittadini.

Sosteniamo inoltre le iniziative del gruppo degli avvocati che fanno riferimento al nostro coordinamento per chiedere un giudizio di incostituzionalità della Corte sul “rosatellum”.

Dobbiamo rilanciare la raccolta di firme su tutte e tre le leggi di iniziativa popolare che vogliamo consegnare all’inizio di luglio al Senato per utilizzare la corsia privilegiata per le Pdl di iniziativa popolare prevista dal nuovo regolamento. Abbiamo apprezzato che il nuovo Presidente della Camera Roberto Fico abbia proposto una svolta nella considerazione delle proposte di legge di iniziativa popolare. E’ esattamente quello su cui siamo impegnati.

La nostra proposta di legge di iniziativa popolare sull’art 81 e sui diritti fondamentali non è un attacco alla Costituzione, ma si pone al contrario l’obiettivo di ripristinarlo cancellando la modifica che l’ha stravolta nel 2012, con modalità che hanno impedito il referendum popolare. Modifica che ha introdotto nella Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio indebolendo il paese nella richiesta all’Europa di flessibilità e di fatto frenando la possibilità di attuare politiche di sviluppo e di occupazione attraverso iniziative adeguate di tutto il sistema pubblico.

Inoltre siamo pienamente impegnati a sostegno della proposta di legge sulla scuola per introdurre riforme sostanziali nei provvedimenti che si sono stratificati negli ultimi 10 anni, fino alla legge del governo Renzi. La scuola è decisiva per il futuro del paese, dei giovani, della crescita complessiva del nostro paese e per questo obiettivo è centrale la partecipazione democratica e in specie il riconoscimento del ruolo fondamentale degli insegnanti, oggi schiacciato da una concezione arretrata e gerarchica della scuola.

Le nostre 3 leggi di iniziativa popolare sono per noi l’impegno fondamentale in questa fase e possono portare nella discussione pubblica e parlamentare alcuni temi di grande rilievo. Offrono una piattaforma utile ad organizzare la mobilitazione attiva dei cittadini che in una situazione aperta, per certi versi confusa, come è quella attuale, debbono essere vigili, partecipi e in grado di attivarsi per grandi obiettivi, sempre coerenti con la nostra Costituzione.

Confermiamo il nostro impegno a sostegno della raccolta di firme proposta dall’Anpi: “Mai più fascismi e razzismi”.

Come direttivo nazionale ci rivolgeremo alle associazioni, ai partiti e ai movimenti che con noi hanno condotto battaglie importanti in nome della Costituzione per chiedere il loro pieno sostegno alla raccolta delle firme sulle 3 proposte di legge di iniziativa popolare che ci vedono pienamente impegnati e invitiamo tutti i Comitati territoriali ad avviare analoghe iniziative.

All’inizio di maggio organizzeremo un appuntamento per verificare lo stato delle iniziative e della raccolta delle firme.