L’attuale Parlamento, eletto con una legge che è stata poi dichiarata incostituzionale, non ha il diritto morale di approvare un’altra legge elettorale che presenta evidenti elementi di incostituzionalità.

Tantomeno può sostenerla, chiedendo su essa voti di fiducia, un Governo il cui presidente Gentiloni in sede di prima fiducia ha dichiarato solennemente alle Camere: “in questo confronto – voglio ribadirlo – il Governo non sarà l’attore protagonista: spetta a Voi, Onorevoli colleghi, la responsabilità di promuovere e trovare intese efficaci.”

Al Presidente del Consiglio non abbiamo nulla da chiedere: la sua credibilità è ormai nulla e dovrebbe solo dimettersi.

Al Parlamento chiediamo un sussulto di dignità: non approvino una legge elettorale a meno di un anno dalle elezioni, che appare inevitabilmente “legata a interessi congiunturali dei partiti”, come denunciato dal “Codice di buona condotta in materia elettorale” della Commissione Europea “di Venezia”.

Al Presidente della Repubblica chiediamo di non sottovalutare le tante segnalazioni di incostituzionalità della legge in discussione provenienti da fonti autorevoli e di farsi garante del rispetto della Costituzione: un’eventuale pronunciamento negativo della Corte potrebbe avvenire dopo che la nuova legge elettorale avesse già avuto i suoi effetti sulla prossima consultazione, lasciando in carica il quarto parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale, proposta e votata solo per perpetuare il potere – ottenuto incostituzionalmente – di chi già l’aveva.

 

Padova, 12 ottobre 2017

 

I Cittadini di Padova che hanno sostenuto assieme all’ANPI,  Libertà e Giustizia e altre forze politiche la campagna per il NO al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.

 

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