Il comitato comunale di Chioggia dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia stigmatizza in ogni maniera il comportamento provocatorio e pericoloso del gestore concessionario della spiaggia “Punta Canna” di Sottomarina (zona Brenta), così come apparso sui quotidiani nazionali in questa domenica 9 luglio.

Dalle prime ore di stamane i nostri esponenti vengono contattati da tutta Italia, sia dai mezzi di informazione che dai cittadini, per conoscere la triste e vergognosa realtà della spiaggia “di regime”.
Chioggia antifascista non c’entra niente con questo ciarpame: il tizio è miranese, i clienti sono turisti che vengono da altre parti del Veneto, la concessione demaniale arriva dallo Stato, così come chi dovrebbe far rispettare la legge Mancino e la Costituzione, ovvero la Prefettura di Venezia per mano delle autorità di pubblica sicurezza.
Al personaggio ricordiamo che “Punta Canna” non è «casa sua», come ama asserire: in quanto concessione demaniale sul suolo italiano, egli è tenuto a rispettare le leggi dello Stato, congruenti con la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista. E a subire le giuste sanzioni in caso di trasgressione.
Ritenendo che non vi sia niente da scherzare riguardo l’epoca dei campi Dvx, il comitato ANPI di Chioggia chiede l’immediata revoca balneare allo stabilimento “Punta Canna” e l’applicazioni delle sanzioni previste dalle leggi suddette al suo gestore.
Auspicando altresì l’unità di tutte le forze sinceramente democratiche e antifasciste della città nella condanna della circostanza, abbiamo chiesto un incontro all’assessore al demanio Marco Veronese e al sindaco Alessandro Ferro affinché levino la loro voce a tutela del quadro di civiltà del territorio a loro affidato in amministrazione.
Alle tante e ai tanti turisti che piacevolmente affollano le spiagge di Sottomarina, e che ringraziamo per la loro presenza, facciamo presente che il litorale misura ben 9 km e pertanto possono trovare ciò che cercano dalla loro vacanza in uno dei tanti altri stabilimenti organizzati, boicottando invece quel tizio e quella struttura che nel 2017 non hanno alcun motivo di esistere, neanche lo scherzo o la rievocazione. Vigileremo nei prossimi giorni, settimane e mesi affinché la legge dello Stato antifascista possa e debba vigere anche in quel disgraziato lembo di arenile.
Comitato ANPI di Chioggia