14 Settembre ore 14.00 – 18.30 presso la sala Soldini della filt cgil. in Roma, piazza Vittorio Emanuele 113, terzo piano
Dobbiamo ragionare con calma e disponibilità reciproca al confronto sulla situazione che si è creata in merito alla prospettiva referendaria e vi preghiamo di smorzare ogni polemica e di sospendere altre iniziative come la cancellazione dalla mailing list del Coordinamento fino a quella discussione, che ci auguriamo possa aiutare a recuperare l’unità del Coordinamento.
La posizione del nostro Coordinamento sulla prospettiva referendaria è quella uscita dalla riunione del 15 giugno scorso, sintetizzata nel documento del 24 giugno, che abbiamo mandato a tutti e pubblicato sul nostro sito. Abbiamo portato le nostre conclusioni a conoscenza di tutti i soggetti politici e sociali, con lettera, chiedendo loro incontri per discutere la possibilità di una proficua convergenza sugli obiettivi di un’iniziativa referendaria, sia sulla legge elettorale, che sul No alle modifiche della Costituzione in occasione del referendum confermativo che, con tutta probabilità si terrà nella primavera del 2016, nel caso (auspicabile) che l’approvazione delle modifiche avvenga senza raggiungere i 2/3 dei parlamentari.
Naturalmente nessuno ha il monopolio delle decisioni in materia di iniziative referendarie, questo, tuttavia, non ci esime dall’avere una posizione che, infatti, nella riunione del 15 giugno è stata definita in modo chiaro.
Il nostro Coordinamento si è costituito come libera convergenza su obiettivi. Quindi non è in discussione la libertà di adottare altre iniziative che ciascun soggetto intenda assumere. Piuttosto è ovvio che siamo tutti interessati che le iniziative vengano intraprese cercando preventivamente le necessarie convergenze, evitando azioni unilaterali o di mettere altri di fronte a fatti compiuti, perchè raccogliere 600.000 firme è un compito molto impegnativo. Ma la raccolta delle firme è solo una parte del problema, perchè ancora più difficile è convincere oltre la metà degli elettori a partecipare al voto: compito molto difficile di questi tempi visto l’astensionismo dilagante.
Il Coordinamento ha sempre cercato larghe convergenze e il coinvolgimento di tutti i soggetti sociali, associativi e politici disponibili. Del resto bisogna tenere conto che un referendum alla fin fine si organizza per tentare di vincerlo e quindi, oltre al merito del quesito, il problema è ottenere la maggioranza degli elettori partecipanti al voto per renderlo valido, quindi gli schieramenti devono essere ampli e obbligatoriamente semplificati.
E’ un fatto che altre iniziative referendarie sono state promosse e, al riguardo, ciascuno è individualmente libero di comportarsi come meglio crede, valuteremo in seguito i risultati di tali iniziative, che sono sottoposte alla “ghigliottina” di un termine brevissimo scadente il 30 settembre.
A noi è parso chiaro che raccogliere le firme in questa fase, in particolare senza avere preventivamente creato uno schieramento largo di alleanze, è rischioso, tanto più dopo il recente fallimento del referendum proposto sull’austerità. Per questo abbiamo ritenuto preferibile ipotizzare l’accoppiamento della campagna per il No, nel futuro referendum confermativo sulle modifiche costituzionali della prossima primavera, con la raccolta delle firme per i referendum abrogativi di aspetti fondamentali sulla legge elettorale. Su questo punto, in particolare, come ha spiegato il prof. Villone, è difficile che la Corte ammetta un referendum interamente abrogativo della legge elettorale. Anche per questo il quesito più importante ci sembra quello sul premio di maggioranza al primo e al secondo turno, su cui per ora nessuno ha presentato richieste alla Corte, e che si raccorda benissimo con il referendum sui cosiddetti “nominati”, che sarebbero circa il 60% dei futuri eletti alla Camera. Ovviamente sarebbe preferibile che i due quesiti marciassero insieme. Per questo il Coordinamento ha deciso di presentare 2 referendum abrogativi di questi punti essenziali e non uno solo.
Inoltre per quanto riguarda l’incostituzionalità della legge elettorale resta un percorso da non sottovalutare: la presentazione nelle sedi di Corte d’appello dei ricorsi che, con il coordinamento del prof. Besostri, sono in corso di elaborazione e di presentazione.
Rimane fermo il nostro interesse per altri quesiti referendari su questioni sociali come, ad esempio, la scuola. Naturalmente su questi referendum i protagonisti saranno quelli che hanno promosso le formidabili iniziative dei mesi scorsi a cui daremo tutto l’appoggio possibile e con cui cercheremo tutte le alleanze operative necessarie. Come è noto il mondo della scuola si riunirà il 6 settembre e quindi nella nostra riunione del 14 terremo conto del loro orientamento, che comunque non è stato favorevole a promuovere una raccolta di firme in questa fase.
Vi preghiamo di appuntarvi fin d’ora questa importante riunione, cordiali saluti.