Articolo di Alfiero Grandi
Nell’ambito di un ragionamento confuso e contraddittorio che Renzi ha svolto a Porta a Porta risalta l’affermazione che sarebbe disponibile a superare i capilista bloccati, che pure era stato uno dei punti caratterizzanti della sua legge elettorale: l’Italicum.
Sarà per la concorrenza di Orlando alle primarie che ha già chiesto di superare questo obbrobrio. Sarà per fare pressioni su altri interlocutori partitici. In sostanza è la prima volta che Renzi prende in considerazione la possibilità di togliere questo caposaldo dell’Italicum, l’orrida legge elettorale già sanzionata dalla Corte costituzionale che ne ha cancellato il premio di maggioranza nel ballottaggio e obbliga al sorteggio per scegliere il collegio dei capilista pluricandidati e plurieletti.
Tuttavia la Corte Costituzionale non ha, purtroppo, cancellato i capilista bloccati, cioè quei candidati che vengono automaticamente eletti solo perché il capo partito li ha messi in cima alla lista.
Colgo l’occasione per ricordare che proprio in questi giorni in alcuni tribunali verranno esaminate le richieste degli avvocati che fanno riferimento al nostro Comitato tra le quali c’è anche la cancellazione totale dell’Italicum. La norma dei capilista bloccati porterebbe ad avere almeno i 2/3 di parlamentari nominati dai capi partito e quindi non votati direttamente dagli elettori.
Per questo il Comitato per il No e il Comitato contro l’Italicum hanno lanciato da alcune settimane una petizione, che ha già raccolto circa 25.000 firme, per chiedere al Parlamento di approvare una nuova legge elettorale che abbia questi capisaldi: cancellazione dei capilista bloccati per consentire agli elettori di eleggere tutti i parlamentari, senza eccezione; abolizione del premio di maggioranza insieme ad una correzione proporzionale del sistema elettorale in modo di ottenere una effettiva rappresentanza della volontà dei cittadini, condizione per ridare credibilità all’istituzione parlamentare.
La petizione verrà consegnata il 27 aprile ai presidenti di Camera e Senato.
Se quella di Renzi non è solo una boutade propagandistica ma è una seria autocritica sugli errori fatti non solo sulle modifiche costituzionali bocciate clamorosamente dagli elettori ma anche sull’Italicum, legge elettorale che ne è il coronamento, ne saremmo tutti lieti.
Avremo presto modo di capire se è un fuoco di paglia o una vera novità.
Anche per questo vigileremo e ci faremo sentire, come stiamo facendo con la raccolta delle firme, per evitare che la cortina fumogena della propaganda diventi l’alibi per lasciare tutto com’è. Il Parlamento dovrebbe avvertire l’obbligo di approvare una nuova legge elettorale che non può essere l’alibi con il solo vero scopo di ritardare le elezioni.