In Italia in 27 firmano appello per il cessate il fuoco
Lancio Ansa del 31 ottobre.
In Italia in 27 firmano appello per il cessate il fuoco Iniziativa Cdc con ex ambasciatori e ex parlamentari Ue (ANSA) – ROMA, 31 OTT – “Le autorità politiche, il Parlamento italiano ed il Parlamento europeo si pronuncino per l’immediato cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace sotto l’egida dell’Onu, assicurando, in via d’urgenza, la liberazione degli ostaggi e la disponibilità di acqua, energia, cibo e medicinali alla popolazione di Gaza”. E’ il cuore di un appello che per ora in Italia ha raccolto 27 firme. Lo hanno sottoscritto il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, una decina di ex ambasciatori e altrettanti ex parlamentari europei, a partire da Fausto Bertinotti, giornalisti e intellettuali . “Condanniamo fermamente l’eccidio di vittime innocenti perpetrato dall’attacco di Hamas, ma questo non può giustificare azioni di ritorsione e di vendetta che mettono a repentaglio l’intera popolazione di Gaza” si legge tra l’altro nell’appello in cui si sottolinea che “Israele ha posto sotto assedio una popolazione di oltre due milioni di abitanti privandola del cibo, dell’acqua, dell’energia elettrica e del carburante, indispensabile per far funzionare i generatori degli ospedali” “I bombardamenti hanno distrutto il 42% delle abitazioni e hanno provocato, ad oggi, la morte di 5.300 persone, fra cui oltre 2.360 bambini, e 18.000 feriti; non hanno risparmiato ospedali, moschee, chiese cristiane, scuole dell’Unrwa (provocando la morte di 37 dipendenti dell’Agenzia ONU) ed altri luoghi di rifugio per la popolazione” , affermano i firmatari, che giudicano “assolutamente irresponsabile” che si sia respinta la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva il cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi e “inconcepibile l’aggressione da parte del Ministro degli esteri di Israele nei confronti del Segretario Generale dell’Onu Guterres”. “Gli ultimi drammatici eventi dimostrano che non si possono lasciare irrisolti i fattori di crisi se si vuole garantire un assetto pacifico delle relazioni internazionali. Riteniamo che, in una auspicata Conferenza di pace, qualsiasi soluzione del problema mediorientale non possa prescindere dal diritto alla rappresentanza statuale dei Palestinesi, a Gaza come in Cisgiordania, ripetutamente sancita da risoluzioni dell’Onu e dal diritto internazionale”, sostengono ancora i sottoscrittori dell’appello inviato anche al Parlamento europeo. (ANSA).

 

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