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UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha ritenuto importante, in questa fase storica attraversata da forti pulsioni antidemocratiche, sollecitare la partecipazione dei cittadini allo scopo di indirizzare al Parlamento una proposta di nuova legge elettorale. Essendo ormai noto come la legge elettorale, nei sistemi democratici, svolga un ruolo fondamentale nella costruzione dei legami tra società, politica e istituzioni rappresentative.

La proposta del CDC ha i seguenti caratteri:

  1. La priorità è garantire la rappresentatività del Parlamento. Tutti i seggi da attribuire vengono pertanto calcolati sulla base del metodo proporzionale. Infatti, pur prevedendosi la presenza di collegi/seggi uninominali (232 alla Camera 116 al Senato; oltre ai plurinominali rispettivamente pari a 386 e 193) essi senza eccezione alcuna vengono attribuiti proporzionalmente ai voti ottenuti da ciascuna lista nell’ambito della circoscrizione.

  2. previsti il voto disgiunto e la preferenza, superando così le liste “bloccate”. Si potrà votare per un/una candidat* di una lista nel collegio uninominale e votare per una lista diversa nel collegio plurinominale, indicando nell’ambito di quest’ultima, la preferenza per uno specifico candidato ovvero per due candidati di sesso diverso.

  3. abrogata la figura del “capo della forza politica”, vietata la candidatura multipla, garantito che tutti i seggi di una circoscrizione verranno attribuiti a candidat* di quella stessa circoscrizione. Queste scelte contrasteranno la personalizzazione di partiti e movimenti, favoriranno la conoscibilità dei candidati e una loro maggiore rappresentatività territoriale.

  4. Abrogate le c.d. “liste civetta”. Quelle previste dall’art. 19 della Legge elettorale vigente: la quale stabilisce che anche i voti di una lista in coalizione che non raggiunga la soglia del 3% ma superi quella dell1% saranno aggiunti a quelli delle altre liste coalizzate.

  5. Trasparenza, democraticità, pluralismo, nella selezione dei candidati e delle candidate in applicazione dell’art. 49 Cost. I diritti alla trasparenza, al pluralismo e alla democraticità, nella selezione delle candidature, da parte di iscritti e iscritte a partiti e movimenti non sono oggi in alcun modo garantiti. La proposta di legge del CDC tende a colmare un vuoto. Lo scopo è quello di favorire la ripresa della partecipazione democratica e l’attribuzione di effettivi poteri decisionali, nell’ambito di partiti e movimenti politici, a iscritte e iscritti. Condizioni anch’esse, la partecipazione e il potere decisionale, per una più adeguata rappresentatività del paese da parte del Parlamento.

PERCHE’ CAMBIARE?

Perché una legge elettorale di iniziativa popolare

Il Parlamento che uscirà dal voto del 4 marzo rifletterà gli equilibri politici determinati dalla legge elettorale vigente (Rosatellum – l. 165/2017). Per questo, il percorso verso una legge migliore nell’interesse del paese non sarà agevole. L’iniziativa popolare può efficacemente contribuire a sollecitare il confronto nella sede parlamentare, anche in vista di recenti modifiche portate al regolamento del Senato.

Perché un sistema elettorale proporzionale

In presenza di tre o più poli, come accade oggi in Italia, solo un sistema elettorale di impianto proporzionale offre soluzioni istituzionalmente solide e non lesive della rappresentatività delle assemblee. Le leggi elettorali note come Porcellum e Italicum erano invece tese a garantire la cd governabilità dando nei seggi parlamentari un premio di maggioranza alla forza politica vincente, con una distorsione potenzialmente fortissima della rappresentatività (cfr. Corte cost. 1/2014, 35/2017). Lo stesso perverso effetto si verifica con la legge vigente per la quota del 36% di collegi uninominali maggioritari. Per questa ragione la proposta trasforma il collegio uninominale da maggioritario in proporzionale. In tal modo si rivitalizza il parlamento come espressione del paese reale e sede delle condizioni di una effettiva governabilità.

Perché un voto disgiunto e l’introduzione della preferenza

Per la legge vigente, che impone un voto unico congiunto per un collegio uninominale e un collegio plurinominale proporzionale, le elettrici e gli elettori si troveranno a votare in blocco da tre a cinque candidati, tutti indicati dalle segreterie di partito. È palese la violazione del principio costituzionale della libertà di voto. La proposta invece disgiunge il voto tra il collegio uninominale e quello plurinominale, in cui si introduce altresì il voto di preferenza. Si consente in tal modo di votare individualmente tutti i propri rappresentanti, e di creare così anche le condizioni per una migliore qualità del ceto politico.

Perché le garanzie giurisdizionali

L’esperienza ampiamente dimostra che i diritti degli iscritti e la trasparenza e correttezza dei processi decisionali non sono più adeguatamente presidiati da organi e procedure interni ai partiti e gruppi politici, vecchi e nuovi. Si moltiplicano altresì i ricorsi nella sede giurisdizionale, spesso in condizioni di incertezza e confusione. È dunque opportuno introdurre principi normativi che abbiano la funzione di tutelare gli iscritti e insieme di orientare i giudici.

DOCUMENTI UTILI

Leggi il volantino
Lettera al presidente della Camera dei deputati