Agenzie di stampa Ascanews e Dire su comunicato Cdc
Autonomia, Democrazia costituzionale: giù le mani dal referendum Il referendum si deve fare Roma, 18 nov. (askanews) – “Giù le mani dal referendum interamente abrogativo della legge Calderoli”. Così in una nota il Coordinamento per la Democrazia costituzionale che ritiene “strumentali, infondate e da respingere” le affermazioni che puntano ad impedire l’effettuazione del referendum interamente abrogativo sull’autonomia regionale differenziata. Secondo il Coordinamento, infatti, il “referendum si deve fare” e, anzi, si sollecitato i ricorsi delle regioni ritenendo “di assoluta rilevanza la pronuncia della Corte costituzionale, che ha dichiarato costituzionalmente illegittimi 7 punti rilevanti della legge 86/24 (Calderoli) e ha indicato per altri aspetti una interpretazione costituzionalmente conforme”. “La Corte, peraltro, non ha esteso la dichiarazione di incostituzionalità all’intera legge. – si fa notare – Il colpo alla legge e alla boria del governo è forte ma il referendum abrogativo totale non perde il suo oggetto perché chiede che la legge sia cancellata in quanto ritenuta inaccettabile sul piano politico e sociale”. Gci 20241118T104556Z
LUNEDÌ 18 NOVEMBRE 2024 10.45.58
Autonomia, Democrazia costituzionale: giù le mani dal referendum
Autonomia, Democrazia costituzionale: giù le mani dal referendum Autonomia, Democrazia costituzionale: giù le mani dal referendum Il referendum si deve fare Roma, 18 nov. (askanews) – “Giù le mani dal referendum interamente abrogativo della legge Calderoli”. Così in una nota il Coordinamento per la Democrazia costituzionale che ritiene “strumentali, infondate e da respingere” le affermazioni che puntano ad impedire l’effettuazione del referendum interamente abrogativo sull’autonomia regionale differenziata. Secondo il Coordinamento, infatti, il “referendum si deve fare” e, anzi, si sollecitato i ricorsi delle regioni ritenendo “di assoluta rilevanza la pronuncia della Corte costituzionale, che ha dichiarato costituzionalmente illegittimi 7 punti rilevanti della legge 86/24 (Calderoli) e ha indicato per altri aspetti una interpretazione costituzionalmente conforme”. “La Corte, peraltro, non ha esteso la dichiarazione di incostituzionalità all’intera legge. – si fa notare – Il colpo alla legge e alla boria del governo è forte ma il referendum abrogativo totale non perde il suo oggetto perché chiede che la legge sia cancellata in quanto ritenuta inaccettabile sul piano politico e sociale
AUTONOMIA. COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONE: GIÙ LE MANI DAL REFERENDUM
 COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONE: GIÙ LE MANI DAL REFERENDUM “LEGGE DA CANCELLARE PERCHÉ INACCETTABILE SUL PIANO POLITICO E SOCIALE” (DIRE) Roma, 18 nov. – Il COORDINAMENTO per la DEMOCRAZIA Costituzionale ritiene “strumentali, infondate e da respingere le affermazioni che puntano ad impedire l’effettuazione del referendum interamente abrogativo sull’autonomia regionale differenziata. Il referendum si deve fare”, si legge in una nota. Il CDC ha sollecitato i ricorsi delle Regioni e ritiene di “assoluta rilevanza la pronuncia della Corte Costituzionale, che ha dichiarato costituzionalmente illegittimi 7 punti rilevanti della legge 86/24 (Calderoli) e ha indicato per altri aspetti una interpretazione costituzionalmente conforme. La Corte, peraltro, non ha esteso la dichiarazione di incostituzionalità all’intera legge. Il colpo alla legge e alla boria del governo è forte ma il referendum abrogativo totale non perde il suo oggetto perché chiede che la legge sia cancellata in quanto ritenuta inaccettabile sul piano politico e sociale. Infatti la legge Calderoli mette in discussione l’unità nazionale, la certezza di diritti fondamentali per tutti i cittadini, apre a una concorrenza tra Regioni, territori, imprese, persone mentre la nostra Costituzione prevede un regionalismo solidale e cooperativo, principio che la legge 86/24 ha ignorato”. Prosegue la nota: “Governo e maggioranza affermano che la legge avrebbe superato il vaglio della Corte, che al contrario ha voluto ricordare che spetterà alla stessa Corte il controllo di legittimità Costituzionale sulle correzioni e su tutti gli atti approvati dal parlamento. Il quesito referendario abrogativo (forte di 1.291.000 firme) pone alle elettrici e agli elettori una semplice domanda: volete voi abrogare questa legge? Ciascuno potrà rispondere Si – come noi auspichiamo – per cancellare la legge, oppure votare No. Il referendum è uno strumento di DEMOCRAZIA diretta che la Costituzione affida ad elettrici ed elettori. Noi chiediamo che i cittadini italiani possano esprimersi, mentre governo e maggioranza stanno brigando per impedirlo, perché hanno paura del referendum e della partecipazione democratica che in esso si realizza, qualunque ne sia l’esito. Governo e maggioranza più insistono ad affermare che la legge 86/24 continua a vivere e sottovalutano le censure della Corte, più confermano che la sentenza della Corte non cancella l’oggetto del referendum abrogativo. Solo se il parlamento cancellasse la legge 86/24 il referendum abrogativo verrebbe meno, ma governo e maggioranza insistono e a questo punto il referendum è l’unico strumento che può cancellare la legge Calderoli. Occorre preparare la campagna elettorale senza attendere ulteriormente. Il CDC propone alla via Maestra, alle altre organizzazioni, a partire dalla Uil, al comitato promotore del referendum di avviare subito la costituzione dei comitati referendari e di avviare la presentazione nei territori delle ragioni di fondo della campagna elettorale referendaria, con l’obiettivo di ottenere la indispensabile maggioranza dei votanti – impresa impegnativa – e dei Sì all’abrogazione. La dichiarazione di incostituzionalità tocca per molteplici versi i Livelli essenziali di prestazione, e se ne valuterà la precisa portata.
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Il comunicato del Cdc inviato oggi pubblicato da Pressenza –