Comincia domani al Senato l’iter parlamentare del Ddl di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata

La Presidenza del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha ricevuto nella mattinata di oggi la comunicazione ufficiale da parte del Servizio Assemblea del Senato che il conteggio delle firme depositate il 1° giugno in calce al disegno di legge di revisione costituzionale di iniziativa popolare di modifica del terzo comma dell’articolo 116 e dei commi, primo, secondo e terzo, dell’articolo 117 della Costituzione contro l’autonomia differenziata, ha raggiunto e superato le 50mila firme valide e sufficienti (in realtà il loro numero supera le 100mila) per iscrivere il disegno di legge nell’ordine dei lavori del Senato.

A tal fine il Servizio Assemblea ha anticipato che nella seduta di domani la Presidenza darà notizia all’Assemblea che la verifica e il computo delle firme degli elettori ha accertato la regolarità della proposta, come previsto dal primo comma dell’Articolo 74 del regolamento del Senato.

Quindi da domani comincia l’iter parlamentare di discussione del disegno di legge di iniziativa popolare che, sempre secondo l’articolo 74 del regolamento, prevede che la competente commissione inizi l’esame del disegno entro e non oltre un mese, terminando l’esame in commissione entro tre mesi dall’assegnazione, trascorso il quale il disegno di legge viene iscritto d’ufficio nel calendario dei lavori dell’Assemblea.

L’iniziativa della proposizione di un disegno di legge di iniziativa popolare e la raccolta di firme che ha raggiunto un risultato più che doppio dello stretto necessario, ottiene quindi un primo importante risultato, quello di fare in modo che il tema della autonomia differenziata sia oggetto di discussione da parte del Parlamento. Esattamente il contrario di quanto prevede il Ddl Calderoli che riduce il ruolo del parlamento a una semplice ratifica delle intese eventualmente raggiunte fra governo e singole regioni.

Ringraziamo tutte le cittadine e i cittadini, le organizzazioni sindacali e studentesche, le associazioni culturali e antifasciste, le organizzazioni professionali, i comitati locali del Cdc che hanno contribuito a compiere questo primo passo in difesa della nostra Repubblica, una e indivisibile, come recita l’articolo 5 della nostra Costituzione.

La Presidenza del CDC

Roma, 19 giugno 2023