Da oltre 440 giorni la guerra sta dilaniando la martoriata terra d’Ucraina, provocando distruzioni incommensurabili e lutti infiniti, mentre diventa sempre più concreto il rischio di un’ulteriore escalation ed estensione del conflitto con il minacciato ricorso alle armi nucleari.
Le scelte politiche delle classi dirigenti europee non hanno puntato al cessate il fuoco e all’apertura di negoziati, come ripetutamente invocato da Papa Francesco, ma si sono orientate per il prolungamento del conflitto istigando l’Ucraina a ricercare la vittoria militare sull’aggressore. In questo modo irresponsabilmente si sta alimentando una strage insensata e senza fine, che ha già provocato la morte di centinaia di migliaia di giovani, in fondo alla quale non ci sarà né pace, né giustizia, ma solo un oceano di odio sempre più profondo fra due popoli fratelli, che porrà una pesante ipoteca sul futuro, anche dopo che i combattimenti saranno cessati. Questa politica disumana deve essere sconfessata. La guerra può essere fermata dalla mobilitazione dei popoli, la pace è l’unica vittoria possibile.
Chiediamo l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di un vero negoziato di pace, che possa sboccare in una nuova intesa sulla sicurezza e cooperazione in Europa, sul Modello della Conferenza di Helsinky del 1975.
Il Coordinamento per la Democrazia costituzionale raccoglie l’appello per costruire assieme un mondo più umano ed aderisce alla marcia Perugia Assisi che si svolgerà domenica 21 maggio.
La Presidenza nazionale