Elezioni 25 settembre: candidare persone estranee al degrado morale. Di Saverio Paolicelli (CDC Basilicata)

Il prossimo 25 settembre dovrem(m)o recarci alle urne per scegliere i “nostri” rappresentanti in Parlamento o … quel che ne resta. Il sentimento dell’antipolitica, alimentato prima dal vento separatista della Lega nord e poi dal populismo del movimento “pentastellato”, ha prodotto un danno “universale” alla democrazia di questo Paese. Il Parlamento, luogo in cui noi cittadini esercitiamo in forma mediata la nostra sovranità, è stato mutilato ed è passato da 915 a 600 posti. Gli abitanti della Basilicata eleggeranno non più 13, ma solamente 7 rappresentanti: 3 senatori e 4 deputati.

Colpa di una legge elettorale decisamente “pedestre”  – per ogni Camera, si assegna circa 1/3 dei seggi con l’uninominale e i rimanenti 2/3 con il proporzionale a “liste bloccate”, senza che l’elettore possa disgiungere il voto tra i due comparti – è alquanto scontato che i collegi uninominali saranno preda di quei “monumenti all’ipocrisia” che compongono i vertici nazionali dei principali partiti, mentre i primi posti delle liste del proporzionale saranno alla merce dei “capi bastone” territoriali, con le loro clientele e il loro corredo tangentizio; nelle posizioni intermedie, tante “facce nuove e pulite”, gregari cui evidentemente spetta il compito di smazzare per “tirare … la volata” ai candidati in cima, e al fondo, “soldatini” che aspirano a premi di fedeltà. Un sistema fatto apposta per rinsaldare i rapporti di forze e i ricatti tra i grandi esponenti dei partiti e i loro segretari.

La mannaia del populismo e dei partiti elitari ci ha consegnato meno posti in Parlamento, meno ricambio al vertice dei partiti, più clientelismo, più corruzione, più “magagne”.

Giacché non c’è alcuna possibilità per il normale cittadino, anche se appassionato alla politica e protagonista della vita civile, di concorrere alla scelta delle candidature, mi rivolgo ai segretari regionali e nazionali dei principali partiti: chiediamo che almeno per il proporzionale in cima alle liste siano posti candidati non solo con “la faccia pulita”, neppure soltanto con la coscienza pulita, ma che abbiano “qualità” tali da assicurare il rispetto del sistema pubblico e soprattutto il corretto utilizzo delle “risorse pubbliche”, e chiediamo che, per dare il segno di un nuovo corso in seno ai partiti, i soliti esponenti di riferimento locale, impresentabili, vengano posti in fondo alle liste.

Come dovrebbero agire questi Parlamentari in pectore? Prendiamo spunto dall’ordinanza del Gip del tribunale di Matera sui recentissimi fatti di malaffare scoperti in alcuni enti locali materani, per indicare almeno alcuni dei comportamenti che reputiamo inaccettabili.

Non vogliamo persone capaci di partecipare a maltrattamenti, vessazioni e persecuzioni ai danni di dipendenti, in particolare di chi lavora in uffici pubblici, e di intromettersi nei processi di avanzamento della carriera; persone che partecipino ad associazioni a delinquere, che si concedano a minacce e truffe, che procurino indebite utilità a se e ad altri, che cedano ai tentativi di corruzione e di concussione. Non accettiamo candidati che turbano le gare d’appalto per le opere pubbliche e procurano ingiusti profitti; che rivelano segreti d’ufficio, che producono dichiarazioni e atti falsi e si rendono disponibili a complicità illecite. Non vogliamo soggetti che omettano di denunciare all’autorità giudiziaria di comportamenti contrari alla legge, che pratichino lo scambio di voti e gli appoggi politici illeciti o che violino i propri doveri di fedeltà verso lo Stato e verso i cittadini.

Sono tutte condizioni al “negativo”, poi ci sarebbero quelle “al positivo”, i comportamenti virtuosi, ma, visto il degrado in cui versano attualmente i partiti, sarebbe chiedere troppo.

Egregi segretari, il voto è “nostro” e solo in questo modo potete sperare di averlo.