COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

PER UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE

Nei mesi scorsi l’Italia ha corso il rischio di precipitare verso elezioni anticipate e di votare con la legge elettorale in vigore: il cosiddetto Rosatellum, modificato dalla maggioranza gialloverde nel maggio 2019, in vista del taglio del parlamento che ne ha peggiorato ulteriormente i difetti.

Questa legge elettorale ha già dato una pessima prova nel 2018 alterando in senso maggioritario, in modo importante, il rapporto tra i voti ottenuti dalle diverse liste e i seggi ottenuti alla Camera e al Senato e facendo eleggere in parlamento i prescelti dai capipartito, tanto che si sono creati gruppi parlamentari e partiti come Italia Viva dopo il voto perché i fedelissimi hanno seguito il capo lasciando il partito che li aveva fatti eleggere.

Malgrado le promesse fatte lo scorso anno – durante la campagna referendaria – la nuova maggioranza tra M5Stelle, Pd, I.V. e Leu non è riuscita a cambiare la legge elettorale, anzitutto per l’opposizione di Italia Viva e neppure è riuscita ad approvare le ulteriori modifiche della Costituzione che pure riteneva necessarie per rimediare alle conseguenze erratichedel taglio del parlamento. Modifichecostituzionali mancate che hanno contribuito a ritardarel’approvazione di una nuova legge elettorale che non poteva non tenere conto di esse.

Il risultato paradossale è che si è arrivati ad approvare il decreto che ha reso operativa la nuova normativa elettorale, sulla base del Rosatellum modificato,a pochi giorni dalla crisi del governo Conte 2. Crisi che avrebbe potuto portare ad elezioni anticipate.

Il Rosatellum, con le modifiche del maggio 2019, contraddice il principio costituzionale della rappresentanza e favorisce artificiosamente la creazione di coalizioni elettorali opportunistiche e di potere.

Infatti la legge elettorale attuale favorisce nel risultato finale chi ha una presenza sul territorio tale da trarre vantaggio dalla previsione di una quota di collegi uninominali maggioritari e ancora di più a causa del voto unico per la parte maggioritaria e per quella proporzionale. La combinazione di meccanismi come le liste bloccate nelle circoscrizioni proporzionali e la moltiplicazione delle presenze dei capilista mantienesaldamente nelle mani dei capi partito la scelta dei parlamentari da eleggere, compreso il candidato nei collegi uninominali, perpetuando lo scandalo che i cittadini non possono scegliere i propri rappresentanti.

Il taglio dei parlamentari ha aggravato il danno, ad esempio alzando in alcune Regioni ad oltre il 30% la soglia implicita di elezione per il Senato e per di più la mancata attuazione dell’articolo 49 della Costituzione non prevede tutele per il ruolo degli iscritti e per le minoranze .

Abbiamo dunque una pessima legge elettorale, in cui si evidenziano profili – a nostro avviso evidenti – di incostituzionalità. Cambiarla prima del voto è una priorità democratica. Cambiarla ora, evitando la fase convulsa della fine della legislatura, come raccomandato dalla Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, è indispensabile.

Noi siamo decisamente a favore di una legge elettorale proporzionale che garantisca la più ampia rappresentatività e la piena libertà di scelta dei parlamentarida parte degli elettori e favorisca il consolidamento della identità e della capacità progettuale dei soggetti politici.

Purtroppo la discussione attuale sulla legge elettorale si attarda tra divisioni, veti contrapposti e pervicaci suggestioni maggioritarie. Sembrano mancare le condizioni per arrivare in tempi brevi a una nuova legge elettorale per iniziativa parlamentare che per noi deve essere proporzionale.

È dunque utile tentare la via del controllo di costituzionalità. E’ in corso un’iniziativa di avvocati e giuristi per mettere a punto un testo di ricorsi per giungere alla Corte costituzionale, attraverso giudizi in via incidentale. L’iniziativa si svilupperà attraverso comitati di cittadini che in coordinamento con il gruppo degli avvocati si rivolgeranno ai giudici, chiedendo loro di decidere per il rinvio alla Corte, sollevando eccezioni di incostituzionalità sulla legge elettorale in vigore, a partire dal voto unico coatto per i collegi uninominali e le circoscrizioni, ma non solo su questo, auspicando che le decisioni dei giudici avvengano in tempi rapidi per consentire di votare con nuove norme elettorali.

Il Coordinamento appoggia questa iniziativa, auspicando che sia la più aperta possibile ad apporti di diverse sensibilità associative, culturali e giuridiche. Il coordinamento sosterrà questa iniziativa contribuendo alla sensibilizzazione sul valore dell’iniziativa e avviandouna raccolta di fondi a sostegno dei cittadini promotori dei ricorsi per aiutarli a fare fronte alle spese legali e a possibili spese derivanti dalle sentenze.

Per questo costituiremo un nostro fondo finalizzato alle spese e per aiutare a tutelare i ricorrenti e invitiamo tutti coloro che guardano con fiducia al Cdc a contribuire a questa raccolta di fondi.

Nei prossimi giorni costituiremo il nostro fondo, definendone modalità di gestione separate e vincolatealle finalità indicate e come nostro contributo ai comitati di cittadini che firmeranno i ricorsi.

Il nostro impegno nei prossimi mesi sarà di allargare l’informazione e la discussione sulla legge elettorale, sostenendo questa e altre iniziative volte a sollecitare in ogni modo il parlamento a cambiarla.

Roma 14 maggio 2021