Al Presidente della Giunta regionale toscana

 

Signor Presidente,

 

Le esprimiamo la nostra preoccupazione e il nostro dissenso per quanto riguarda la gravissima situazione che si è creata nella nostra Regione, che, dai dati forniti dal Ministero della Salute, risulta essere fra quelle in maggiore ritardo nella campagna di vaccinazione anti-Covid e che ancora lamenta il non funzionamento del sistema di prenotazione on line.

 

Alla scelta di applicare un  criterio di priorità corporativo, basato sulle categorie professionali, diversamente dalle indicazioni nazionali che suggeriscono le fasce di età, si sta aggiungendo il sospetto di procedure che avrebbero privilegiato destinatari meno a rischio, come personale amministrativo, familiari di dipendenti e professionisti non in attività; scelta che ha fortemente ridotto le dosi disponibili per i soggetti anziani e/o fragili, esponendoli al contagio e alle sue drammatiche conseguenze.

 

Questa vicenda è purtroppo solo l’ultima prova in ordine di tempo di una politica sanitaria regionale profondamente sbagliata e non coerente con gli obiettivi di un servizio universalistico ed egualitario quale si proponeva di essere il SSN, in coerenza con l’art.32 della nostra Costituzione.

Le scelte degli ultimi decenni hanno infatti fortemente indebolito la rete dei servizi territoriali, privilegiando una costosa strategia di accentramento (chi non ricorda le vicende delle convenzioni Astaldi per i quattro ospedali, contestate dalla Corte dei Conti?), il sostegno alle strutture private e l’esasperato sviluppo dei servizi “intra moenia”, a discapito del SSN, determinando forti diseguaglianze sociali.

 

La pandemia ha evidenziato in modo innegabile la necessità di un profondo ripensamento delle politiche sanitarie, che recuperi i ritardi accumulati dai servizi pubblici sul piano delle risorse umane e strutturali, che valorizzi e responsabilizzi la rete dei medici di famiglia, che recuperi a fini socio-assistenziali (invece di svenderlo) il grande patrimonio immobiliare delle ASL toscane, impegnando per questi fini, se necessario, i fondi europei previsti per la ripresa.

 

Inoltre si è palesata l’esigenza di una maggiore omogeneità delle scelte a livello nazionale che, in omaggio ai principi costituzionali, garantiscano il superamento delle attuali diseguaglianze geografiche. I gravissimi errori che stanno ritardando la salvaguardia della salute della cittadinanza non hanno coinvolto solo la Toscana e hanno dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, la pericolosità del progetto di autonomie regionali differenziate promosso anche da regioni che hanno riportato i peggiori risultati.

 

Per questo Le chiediamo, signor Presidente, di provvedere a quanto necessario per accelerare la vaccinazione delle categorie veramente a rischio, di invertire la tendenza alla privatizzazione della sanità, di rinunciare al progetto di maggiore autonomia e di adoperarsi pubblicamente affinché esso venga abbandonato anche dalle altre Regioni.

 

Saremo lieti di ricevere le Sue considerazioni in merito a quanto esposto e in attesa Le porgiamo i migliori saluti.

Francesco Baicchi

per il Coordinamento toscano per la Democrazia Costituzionale

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