Documento del Direttivo nazionale

Il risultato del referendum costituzionale sul taglio del Parlamento conclusosi con la vittoria del Si, ha registrato anche un buon risultato del No, che con oltre il 30 % dei consensi ha evitato un plebiscito e reso evidente che il contrasto al populismo e alla demagogia è non solo doveroso ma possibile, mobilitando in tutto il Paese energie rilevanti, soprattutto giovanili, a sostegno della Costituzione e dei suoi istituti fondamentali, come il Parlamento.

La vittoria del Si non ha affatto stabilizzato la situazione, come si vede anche dalla difficoltà di trasformare in legge i “contrappesi” promessi, lo stallo della riforma della legge elettorale, la crescita del ruolo dei Presidenti delle Regioni, che puntano all’autonomia differenziata, a scapito del Parlamento, favorendo una tendenza verso soluzioni accentratrici e presidenzialiste.

Il Comitato per il No al taglio del Parlamento è stato promosso dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale per il periodo elettorale, prevedendo l’esaurimento del suo compito a referendum concluso. Quel che ci proponiamo ora è ridare forza e capacità di iniziativa al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, portando tutte le energie che si sono attivate nella campagna per il No a contrastare ulteriori attacchi alla democrazia rappresentativa.

In particolare sottolineiamo due punti essenziali del nostro impegno:

1.Puntare ad una nuova Legge elettorale che superi le liste bloccate e consenta ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti, da eleggere su base proporzionale con una correzione attraverso un collegio nazionale.

2.Bloccare l’autonomia regionale differenziata, che metterebbe a rischio l’unità nazionale e darebbe più forza a quanti propongono una forma di governo presidenziale.

Inoltre è necessario avviare una riflessione su come sottrarre le modifiche della Costituzione alle convenienze politiche del momento. Anche i regolamenti parlamentari dovranno essere modificati, superando meccanismi ipermaggioritari. Così come vanno posti limiti vincolanti ai Decreti legge, ai voti di fiducia, ai maxi emendamenti, definendo le garanzie per l’opposizione, garantendo spazi all’iniziativa dei parlamentari. Dobbiamo porre attenzione alla regolazione legislativa ai sensi dell’art. 49 Cost. della vita democratica dei partiti.

L’Italia è di fronte ad un passaggio cruciale e deve usare le risorse europee e nazionali sia per intervenire sulle aree di disagio sociale che per ridare slancio a un’economia indirizzata alla tutela del territorio e dell’ambiente, alla ricerca e alla crescita scolastica, alla diffusione di tecnologie innovative, con al centro l’occupazione di qualità, in particolare per i giovani. Questa fase può essere gestita positivamente solo ridando centralità al Parlamento e coinvolgendo le forze sociali fondamentali a partire dai Sindacati

I nostri obiettivi e il protagonismo dei Comitati territoriali per il No, che hanno messo in moto importanti energie, richiedono di rilanciare e strutturare meglio le forze che dal 2016 ad oggi sono state con noi in difesa dei valori della Costituzione. Su questi temi convocheremo in tempi brevi un’Assemblea nazionale dei comitati territoriali.