Si è tenuta il 3 dicembre a Roma la Assemblea dei Comitati del Coordinamento per la democrazia costituzionale.

Al centro della discussione il tema della Legge elettorale, il lancio delle Campagne di raccolta di firme e la decisione di utilizzare la disponibilità del Presidente Grasso di consentire al Coordinamento di celebrare la Costituzione al Senato, con la sua presenza, nella stessa sala dove la Costituzione fu firmata i 27 dicembre del 1948.

Legge elettorale

Nella Relazione Domenico Gallo (allegata) sottolinea: “Un Parlamento addomesticato e mutilato nella rappresentatività e nella legittimazione sostanziale non ha più fornito, se non in misura marginale, canali di comunicazione efficaci con la società italiana e non costituisce più lo strumento attraverso il quale si dovrebbe esprimere – in via principale – la sovranità popolare. Noi non possiamo che augurarci che nella prossima legislatura ci siano molti parlamentari per i quali la Costituzione sia la bussola del loro agire politico. Tuttavia non possiamo aspettarci una netta discontinuità rispetto al passato alla luce degli effetti negativi del nuovo sistema elettorale. E’ importante, pertanto, mantenere la capacità di organizzare nella società civile, nella quale siamo saldamente collocati, delle domande politiche forti sui temi della democrazia e dell’implementazione dei valori costituzionali”.

E’ necessaria una buona Legge elettorale come passaggio per ridare dignità e ruolo alla sovranità popolare che, per questo, deve rimanere il nostro obiettivo centrale. Fateci eleggere i nostri parlamentari era la parola d’ordine della nostra petizione e su quell’orientamento continueremo.

Dovremo tenere alta la nostra capacità di denuncia e di iniziativa.

Il CDC, mentre il pool di avvocati “antiitalicum” continua l’impegno affinché la legge arrivi davanti alla Corte Costituzionale il prima possibile, ha cominciato a studiare la possibilità di promuovere un referendum abrogativo che possa ribaltare il funzionamento del Rosatellum. “Si tratta – come sostiene la Relazione di Gallo – di un referendum di difficile attuazione dal punto di vista tecnico e che non potrebbe essere attivato prima del 2019, però è opportuno cominciare a pensarci sin da adesso perché non possiamo fare affidamento nel prossimo Parlamento”.

Per l’oggi si decide di partire, assieme a quelle per l’Art. 81 e la scuola, con una raccolta di firme su una legge di iniziativa popolare che modifichi la Legge elettorale, eliminando i trucchi del Rosatellum e rendendo di nuovo i cittadini protagonisti del voto. La raccolta delle 50.000 firme necessarie è, in sinergia con le altre due LIP, alla nostra portata e ci consentirà di stare in campo, a partire dalla prossima campagna elettorale, per denunciare l’inganno del Rosatellum, per difendere i valori costituzionali e pretendere chiarezza su di essi nei programmi delle forze politiche.

Nei prossimi mesi dovremo avere la capacità di costringere ogni partito a dichiarare apertamente il proprio programma politico ed istituzionale. Chi vuole proporre modifiche alla Costituzione, dovrà dirlo apertamente quando chiede i voti dei cittadini e non dopo. E in base alle risposte, ognuno potrà regolarsi per chi votare o non votare”.

 

Art. 81 e scuola

Sono due campagne che abbiamo deciso da tempo e che ora dobbiamo far decollare a partire da fine gennaio del 2018.

Intanto il 4 dicembre abbiamo consegnato la proposta di legge per l’Art. 81 in Corte di Cassazione e tenuta una conferenza stampa a sostegno della raccolta di firme per far sì che il prossimo Parlamento cancelli l’articolo 81 targato Monti per ripristinare la sostanza del testo del 1947 che lasciava alla responsabilità del legislatore le decisioni delle politiche di bilancio, oggi nelle mani dei tecnocrati dell’Ue, per introdurre il rispetto dei diritti fondamentali nell’attuazione delle normative europee. Il 15 dicembre costituiremo il Comitato promotore della legge di iniziativa popolare, più largo e rappresentativo, anche dei territori, di quanti hanno depositato la firma il 4 mattina.

Alla mobilitazione sull’art. 81 è strettamente collegata, politicamente ed organizzativamente, la iniziativa promossa dal movimento degli insegnanti, che hanno elaborato una Lip che si propone di ribaltare l’impostazione privatistica della riforma della c.d. buona scuola di Renzi e restituire alla scuola della Repubblica il ruolo che la Costituzione le ha assegnato.

Nei prossimi giorni affronteremo insieme le esigenze politico-organizzative per la partenza della raccolta.

So bene che su queste iniziative non tutti i Comitati hanno la stessa valutazione.

Ferma restando la autonomia di ciascuno è giusto sottolineare come le tre LIP siano collegate al nostro impegno di sostenere i valori costituzionali e come una forte sinergia tra loro possa rendere più agevole la raccolta che, sottolineo ancora, è alla nostra portata.

Celebriamo la Costituzione

Il 27 dicembre, grazie all’ospitalità che ci ha concesso il Presidente del Senato, celebreremo il 70° anniversario della promulgazione della Costituzione con un convegno che si svolgerà a Palazzo Giustiniani in quella stessa sala dove la Costituzione fu firmata, a cui porterò il suo saluto il Presidente Grasso. Il convegno inizierà puntualmente alle 16 per concludersi non oltre le 18, come è noto per accedere al Senato occorre che gli uomini indossino giacca e cravatta e che tutti i partecipanti siano già presenti in sala all’avvio dei lavori. La disponibilità dei posti è limitata e vi consigliamo di prenotarvi rapidamente inviando una mail all’indirizzo sottostante con nome, cognome in modo da potere confermare la disponibilità. Ai partecipanti verrà donata una copia anastatica della Costituzione in corso di stampa e chi è interessato potrà visitare il Senato in gruppo con partenza probabilmente alle 15.

Desidero informarvi subito che i posti sono poco più di settanta per cui chi intendesse partecipare deve accreditarsi scrivendo all’indirizzo: organizzazione.com.referendum@gmail.com

Nella discussione, che complessivamente ha condiviso, la Relazione e le proposte in essa contenute, sono state sollevate due esigenze, in particolare:

1.        Migliorare i canali di comunicazione e di trasparenza della discussione;

2.        Definire con maggiore precisione la natura associativa del CDC, anche in rapporto alla necessità di definire le forme e gli oneri della adesione ad esso.

Queste tematiche dovranno essere valutate in apposite riunioni del Direttivo e della stessa Assemblea.

Con i più cordiali saluti

Mauro Beschi