Articolo di Alfiero Grandi

pubblicato venerdì 30 giugno sul Fatto Quotidiano

La decisione di rinviare l’esame della legge elettorale e’ una follia, che spreca due preziosi mesi per consentire agli italiani di votare con una legge elettorale degna di questo nome. I capigruppo della Camera dei deputati hanno deciso di rinviare la discussione sulla legge elettorale a settembre. Questa decisione ha dell’incredibile, e’ uno sberleffo al Presidente della Repubblica e un incredile autogoal che spinge ai minimi termini la credibilita’ del parlamento. Il Presidente della Repubblica aveva chiesto al parlamento di approvare una nuova legge elettorale coerente per Camera e Senato. Senato che la vittoria del No ha impedito diventasse un inutile orpello alle dipendenze del governo e della maggioranza. Ora con questa decisione incredibile si perdono almeno due mesi di tempo, ignorando il richiamo di Mattarella.
E’ uno dei punti piu’ bassi mai raggiunti nella credibilita’ del parlamento, gia’ ai minimi termini dopo il pronunciamento della Corte costituzionale che aveva sottolineato che il parlamenti e’ stato eletto con una legge dichiarata non costituzionale.
Peccato. Un’occasione sprecata che rafforza la convinzione che occorre evitare a tutti i costi che venga eletto un nuovo parlamento di nominati.
Coloro che hanno deciso questa scelta sono degli irresponsabili che per interessi di bottega mettono a rischio il funzionamento stesso della nostra democrazia.
E’ non solo necessario lanciare un forte allarme ma occorre adottare comportamenti in grado di contrastare questa deriva.
Il coordinamento per la democrazia costituzionale, erede del Comitato per il No e di quello contro l’Italicum, ha deciso di organizzare per il 28 settembre una forte iniziativa a Roma, del tipo di quella che lancio’ la campagna referendaria nell’aula dei gruppi alla Camera per chiedere con tutta la forza possibile l’approvazione di una nuova legge elettorale coerente per Camera e Senato. Legge che per il Cdc dovrebbe avere due pilastri: una forte iniezione di proporzionale e il diritto degli elettori di eleggere direttamente tutti i loro rappresentanti. Basta con un maggioritario che non ha garantito governabilita’ e con i parlamentari eletti perche’ fedeli ai capi partito. Il 28 settembre, dalla manifestazione di Roma, partira’ una campagna di massa per ottenere una nuova legge eletttorale, cercando di far capire agli elettori che da come verra’ eletto il parlamento dipendera’ la qualita’ delle risposte ai problemi dei cittadini, quindi la legge elettorale non deve essere affare di pochi perche’ il risultato riguarda tutti i cittadini.