Alfiero Grandi vice presidente Comitato per il no in un comunicato alla stampa:

<<Ignobili tentativi di strumentalizzare quelli di arruolare tra i fautori del sì personaggi come Berlinguer e Ingrao. Qualcuno fermi questa deriva per riportare il confronto su binari accettabili.

Insopportabile, ignobile oltre ogni limite il tentativo di bastonare chi è per il No alle modifiche costituzionali del governo Renzi, come sta accadendo per l’Anpi e il suo Presidente, addirittura accomunati a Casa Pound. Ed è incredibile il tentativo di appropriarsi di nomi rispettati come Dossetti, Berlinguer, Ingrao, ecc.

Ceccanti ha già avuto modo di sperimentare la dura risposta a Marzabotto dei frati di Monte Sole che l’hanno diffidato a usare strumentalmente la persona e il pensiero di Dossetti. Quanto poi al tentativo di arruolare Berlinguer e Ingrao la strumentalità è evidente perché il monocameralismo di cui si discuteva all’epoca era indissolubilmente legato al sistema elettorale proporzionale, esattamente il contrario dell’Italicum, che è solo un modo surrettizio per aggirare la stroncatura della Corte costituzionale  del porcellum. Infatti il governo ha cercato di fare rivivere con l’Italicum i meccanismi sostanziali del porcellum che, comunque la si pensi, danno alle modifiche costituzionali una chiara impronta autoritaria.

Esponenti di punta di questo governo e di questa maggioranza si stanno assumendo una grave responsabilità nell’imbarbarimento del confronto di merito sul significato delle modifiche costituzionali o, se si preferisce, dello stravolgimento della Costituzione. Per parte nostra continueremo a parlare di merito senza fare strumentalizzazioni e ignorando i ricatti che continuano ad essere rivolti agli elettori. Qualcuno dovrebbe fermare questa deriva del governo. Forse richiami autorevoli potrebbero riportate il confronto su binari accettabili e questo sarebbe un bene per il paese. E’ ora di finirla con questi atteggiamenti di chi, pur di consolidare il proprio potere, è disposto a compromettere gli elementi fondanti della convivenza democratica: non si brucia la casa comune solo per impedire la vittoria della posizione contraria. Se vincerà il no semplicemente resterà l’attuale Costituzione e il futuro referendum cambierà la legge elettorale se prima non l’avranno fatto la Corte o il parlamento e Renzi capirà che non può fare quello che vuole. Se poi vorrà andarsene potrà sempre chiedere a Letta di tornare. Quindi può stare sereno>>.