Un appello a «raccogliere le firme e poi bocciare le modifiche della Costituzione e la legge elettorale». A sostegno della campagna per il No alla “deforma” Renzi-Boschi e contro l’Italicum scendono in campo numerose personalità del mondo della cultura, della scienza, dell’università, del cinema e dello spettacolo. «Facciamo appello a tutte le persone di buona volontà affinché diano il loro contributo creativo a questo essenziale dovere civico»

Non è una questione tecnica, per specialisti o addetti ai lavori. Le riforme istituzionali – modifiche alla Costituzione e nuova legge elettorale – trasformano radicalmente (anzi stravolgono) «il patto costituzionale che sorregge la vita politica e sociale del nostro paese», incidendo pesantemente sulla possibilità di decidere da parte dei cittadini. Cittadini «cui secondo Costituzione appartiene la sovranità» ma che «non sono mai stati coinvolti nella discussione». A loro deve tornare la parola.

E’ questo il senso dell’appello che numerose personalità della cultura, dell’università, della scienza, dello spettacolo, del giornalismo hanno sottoscritto per chiedere che «nel deserto della comunicazione pubblica e con la Rai sempre più nelle mani del governo» tutte le persone di cultura e di scienza si esprimano «in un vasto dibattito pubblico, anzitutto per informare e poi per invitare i cittadini a partecipare in tutte le forme possibili per ottenere i referendum». «Sentiamo forte e irrinunciabile – continua l’appello – il compito di costruire e diffondere conoscenza per giungere al voto con una piena consapevolezza popolare, prima nel referendum sulla Costituzione e poi nei referendum abrogativi sulla legge elettorale. Per ottenere questi referendum sulla Costituzione e sulla legge elettorale occorrono almeno 500.000 firme, per questo dal prossimo aprile vi invitiamo a sostenere pienamente questo impegno» e «facciamo appello a tutte le persone di buona volontà affinché diano il loro contributo creativo a questo essenziale dovere civico».

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