Ora l’ultima parola passa alla Corte costituzionale che dovrà decidere per l’ammissibilità entro il 20 gennaio
Ventotto pagine, firmate dalla presidente Rosa Maria Di Virgilio. Ecco l’ordinanza definitiva dell’Ufficio centrale per il referendum della Cassazione anticipata da Repubblica che, dopo la pronuncia interlocutoria dello scorso 3 dicembre, ora tiene il punto e conferma che – a dispetto di quanto ipotizzato da esponenti del governo – è pienamente legittimata e resta in piedi la richiesta di abrogare totalmente l’Autonomia differenziata: la legge infatti è ancora vivente, nonostante il pesante intervento demolitorio dei giudici della Consulta.
Cade invece il quesito presentato dai consigli regionali che puntavano all’abrogazione parziale; in quanto la Corte Costituzionale ha provveduto sostanzialmente a demolire i punti indicati. “Il quesito di abrogazione totale” della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata “deve avere corso pur dopo la pronuncia numero 192/2024 della Corte Costituzionale”, scrive dunque l’ufficio della Cassazione, che ha ri-esaminato regolarità e legittimità alla luce delle motivazioni della Consulta.
Ora però l’ultima parola passa alla stessa Consulta, sotto il profilo dell’ammissibilità (dovrà decidere entro il 20 gennaio) soprattutto in relazione al collegamento dell’Autonomia con la legge di bilancio. Scelta ritenuta del tutto strumentale dai promotori della richiesta di referendum, vista la rivendicata ‘invarianza finanziaria’ della ormai bersagliata Autonomia.